mercoledì 20 febbraio 2008

Coppa d’Africa


Una decina di giorni fa, dopo circa un mese dal suo inizio si è conclusa la coppa d’Africa, torneo calcistico che vede affrontarsi tutte le migliori nazionali africane, un po’ come da noi lo è con gli europei di calcio. Quest’avvenimento è stato un po’ speciale per Shabunda perché i padri Saveriani hanno trasmesso una partita al giorno su un maxischermo posizionato all’interno del loro giardino. Non sono bravo a contare le persone, ma vi posso dire che già un’ora o più dall’inizio d’ogni match, molti giovani e meno giovani, iniziavano a versarsi nel giardino della parrocchia per assicurarsi un bel posto di fronte allo schermo. Un paio di volte è successo che me ne sono andato a fine primo tempo e devo dire che è stata un’impresa non facile attraversare tutta la gente che sedeva sul prato.


Una sera, partendo da casa di fretta, ho dimenticato la torcia elettrica, e ancora oggi non so come sia riuscito a ritornare a casa da quanto l’oscurità era fitta. Prima ho rischiato di entrare nella caserma della polizia poi di cadere nel fossato che costeggia la via della mia casa.
La maggioranza delle persone qui a Shabunda non si possono permettere una torcia e per ovviare a tale problema penso abbiano imparato a memoria tutte le singole strade della città. E’ incredibile vedere anche tutti questi bambini di tre quattro anni gironzolare soli, anche fino a notte fonda, senza mai perdersi.
La maggior parte della gente che vive a Shabunda, o nei villaggi qui attorno, non è mai andata in città come Bukavu, Goma o Kindu, dove già c’è l’elettricità e la TV, per mancanza di vie e mezzi di comunicazione. Per andare a Bukavu o Goma, infatti, l’unico mezzo è l’aereo, troppo caro per la gente comune. Kindu è collegata da una strada che assomiglia più ad una carreggiata di campagna che già da molti anni manca totalmente di ogni opera di manutenzione, ed è quindi difficile da raggiungere. Vedere la televisione, di conseguenza è una rarità per la maggior parte della gente che vive qui e spesso mi sono chiesto a che cosa pensino quando vedono le pubblicità durante l’intervallo delle partite. Persone ben vestite con bei cellulari e automobili che sembrano uscite dall’ultimo salone futuristico e che corrono in città quali Londra. Sto pesando ad una delle pubblicità che ricordo. Insomma, tutte cose che per noi sono normali ma che viste con gli occhi della gente di qui possono sembrare, senza scherzo, di un altro pianeta.


Quando poi penso a tutte le cose, anche da mangiare, che noi gettiamo ogni giorno perché scadute o semplicemente perché siamo già troppo sazi, e al fatto che qui molti mangiano solamente una volta al giorno, perché non hanno nulla di cui cibarsi, non riesco a trovare una risposta.
Com’è disequilibrato ed ingiusto questo nostro mondo!!
Ora per un bel po’ la gente di Shabunda può ritornare a vivere sonni tranquilli e a non pensare alla differenza abissale che c’è tra il loro ed il nostro mondo che vedono alla televisione. Penserete che non è poi una bella soddisfazione ma finché noi non cambiamo le carte in gioco a loro non resta altro che aspettare, magari all’ombra di una palma.

Tutaonana, Mirko.

1 commento:

Astrid ha detto...

Ciao Mirko, leggo sempre con interesse le notizie che ci mandi da Shabunda..come forse sai tra qualche mese anche io andrò lì e attraverso i tuoi racconti provo a immaginare come sarà..
Buona continuazione
A presto

Astrid