venerdì 30 novembre 2007

Per un Natale equo e solidale

Ciao a tutti gli amici!
Vi ricordiamo alcune importanti iniziative in occasione del prossimo Natale, … per suggerirvi dei regali utili e solidali.

· la possibilità di regalare un sostegno a distanza: donare a un amico un sostegno a distanza per la realizzazione di piccoli progetti in paesi del Sud del Mondo o per sostenere le spese scolastiche di un bimbo. Questo regalo è stato scelto da molte coppie in vista del loro matrimonio, ma anche da ragazzi che si preparano a Cresime e Comunioni, famiglie che scelgono di battezzare i propri bambini, feste di laurea, anniversari, compleanni, … e soprattutto Natale: un’altra occasione propizia per un scegliere un donare aperto, in grado di coinvolgere chi dona e chi riceve.
· i panettoni della solidarietà (panettoni del commercio equo e solidale prodotti artigianalmente da Libero Mondo). Acquistando il panettone ci aiuterete a sostenere i progetti di Incontro fra i Popoli, oltre alle numerose altre realtà che lavorano per il commercio equo. Il panettone è davvero una golosità (chi l’ha provato gli anni scorsi lo sa bene). Rigorosamente artigianale, con gocce di cioccolato, incartato in carta colorata proveniente dal Nepal e con un nastrino in juta del Paraguay. Il costo è di 9,20 euro per i panettoni da 750 grammi, e di 1,95 euro per i panettoncini da 100 grammi.
· le borse in stoffa di IfP: colore ecrù, con un disegno stilizzato molto simpatico di due bimbi appartenenti a popoli diversi. Utilissime per fare la spesa, ecologiche, ripiegate occupano pochissimo spazio: 4,90 €!
· le magliette della mucca: simpaticissime magliette con un simpatico messaggio di uguaglianza. Disponibili in tutte le taglie nei colori rosso, grigio e nero (9,90 €).

Aspettiamo le vostre numerose prenotazioni e vi aspettiamo nei banchetti in piazza:
a Bassano del Grappa il 25 Novembre e il 2 Dicembre
a Cittadella il 9 Dicembre
a Mestrino (PD) il 9 Dicembre
a Limena, i giorni 8, 9, 16 e 23 dicembre solo al pomeriggio, nelle casette di legno davanti alla Barchessa…

…e naturalmente alla tradizionale CENA DI SOLIDARIETA’ sabato 15 Dicembre a Cittadella presso il Patronato Pio X.

mercoledì 28 novembre 2007

APPROVATO PROGETTO MINIACQUEDOTTI A CAROSELLO IN CAMERUN COFINANZIATO DALL'UNIONE EUROPEA


In Camerun la natalità è ancora elevata (il 40% della popolazione ha meno di 18 anni), i ragazzi non hanno parchi giochi, pur esprimendo un’esuberante esigenza ludica, e la scuola è l’unica agenzia educativa dopo la famiglia ed è luogo di alta frequenza giovanile. Perché allora non pensare proprio all’utilizzo delle energie che sprigionano i ragazzi e ragazze per risolvere uno dei problemi più importanti, l’acqua potabile?


Un pozzo trivellato della profondità di circa 50 m, una normale pompa di estrazione dell’acqua, azionata tuttavia da una giostra a carosello di quelle che ci sono in tutti in nostri parchi giochi, che trasmette il suo movimento rotatorio al movimento di saliscendi della pompa, fino a riempire dei serbatoi da cui partono condotte verso i luoghi più significativi del paese: la scuola, il dispensario sanitario, la sottoprefettura, la missione cattolica o protestante, la moschea, il mercato. Questi sono i miniacquedotti a carosello, che Incontro fra i Popoli costruirà nel Dipartimento di Mbam e Inoubou, nella provincia del “Centro” in Camerun a circa 150 Km a nord della capitale Yaoundè. È un progetto che Incontro fra i Popoli assieme al partner camerunese CAFOR ha ideato da tempo e che finalmente l’Unione Europea ha deciso di sostenere. Costa 750.000 € e l’Unione Europea darà 562.500 €, il 75%.


Il progetto prevede la realizzazione in tre anni di dieci miniacquedotti a carosello. La popolazione sarà coinvolta in vari modi: non solo manodopera di aiuto all’equipe tecnica camerunese che farà le trivellazioni e tutte le opere infrastrutturali, ma soprattutto la partecipazione monetaria ed infine l’elezione e la costruzione di un Comitato di Gestione e Mantenimento dell’acquedotto. Ma c’è anche un altro importante obiettivo: creare un’equipe di tecnici che formino un’impresa di produzione e manutenzione di acquedotti a carosello anche oltre la conclusione del progetto. Perché la conclusione di un progetto di sviluppo non deve essere una fine, ma un inizio.Per realizzare questo ambizioso progetto, Incontro fra i Popoli si avvale della collaborazione tecnica di Geologi nel Mondo di Bologna e di Ingegneria Senza Frontiere di Padova. I Geologi hanno elaborato uno studio di fattibilità individuando le falde acquifere idonee alla trivellazione, mentre gli Ingegneri, in collaborazione con l’Università di Padova e gli Istituti Bernardi e San Benedetto da Norcia, stanno completando lo studio tecnico del pozzo a carosello.
Partecipa anche tu alla raccolta fondi con una tua piccola offerta indispensabile per donare l'acqua potabile a molti bambini e villaggi rurali del Camerun!
Puoi fare una donazione nel nostro conto corrente postale n. 12931358 intestato a "Incontro fra i Popoli ONG" oppure in quello bancario n. 07400614026E intestato a "Incontro fra i Popoli" presso la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ABI 06225 CAB 62520 CIN U. Non dimenticate di scrivere nella causale "Progetto Caroselli Camerun". GRAZIE!!

martedì 20 novembre 2007

Giornale di dicembre

Cari amici, è appena stato ultimato il giornalino di Dicembre 2007, dategli un'occhiata!!

Il Giornale di IfP Dicembre 2007

lunedì 19 novembre 2007

FA LA COSA GIUSTA A TORINO: IFP INCONTRA I PIEMONTESI


Il 9-10-11 novembre Torino ha timidamente ospitato per la prima volta la Fiera Fa La Cosa Giusta, allestendo banchetti promotori della solidarietà (economica e sociale) nel quartiere di Borgo Dora, a due passi dal Quadrilatero Romano e dal chiassoso e coloratissimo mercato di Porta Palazzo. Esperienza interessante che ha messo direttamente in contatto la città con un’iniziativa finora sempre pensata come milanese.
Per l’occasione Incontro fra i Popoli ha mobilitato i suoi collaboratori sparsi nel Nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte) e ha partecipato alla Fiera con uno stand nel settore dedicato alla Cooperazione Internazionale e Pace.
Uno stand particolare sia per i colori (numerose le tonalità di verde) che per gli articoli in vendita: la maglietta Muccanera con il proverbio della Guinea “anche la mucca nera fa il latte bianco” e la Borsabacio con il bimbo nero che bacia la bimba bianca!
IFP, coerentemente con la sua filosofia, ha scelto di puntare sulla campagna di Sostegno a Distanza e non sulla vendita di magliette e borse che hanno comunque riscontrato non poco successo!
I visitatori, infatti, pur caratterizzati dalla loro tipica “prudenza piemontese”, si sono spesso fermati allo stand di IFP attirati dal proverbio africano o dal logo e hanno ascoltato con interesse e, in molti casi, partecipazione, il tipo di cooperazione della nostra o.n.g.
E’ stata un’esperienza arricchente da diversi punti di vista: da un lato i piemontesi hanno potuto conoscere l’o.n.g. padovana di cui ignoravano nella maggior parte dei casi l’esistenza trovandone interessante l’operato e il modo di lavorare e, dall’altro, i collaboratori di IFP hanno potuto conoscersi meglio e scambiarsi idee e consigli su come valorizzare le iniziative promosse dall’associazione.
E’ proprio il caso di dire che IFP arriva anche in Piemonte, suscitando la curiosità delle persone alla ricerca di modi convincenti di esprimere solidarietà!
Non possiamo che ritenerci soddisfatti e aspettare altre occasioni per far conoscere il nostro lavoro in tutta Italia!
Marina Todesco

venerdì 16 novembre 2007

INCONTRO CON MARCO ALEOTTI- GEOLOGI NEL MONDO- PER PROGETTO CAROSELLI CAMERUN

Pochi giorni fa si è svolto un incontro tra Marco Aleotti, presidente di Geologi nel Mondo, Leopoldo Rebellato e Marica Pilon di Incontro fra i Popoli, nel quale si sono discusse varie problematiche legate alla realizzazione del progetto "Pozzi a Carosello in Camerun".

I Geologi nel Mondo (GM) già da vari anni collaborano con IfP nella realizzazione di progetti idraulici in vari paesi dell'Africa, e la realizzazione di questo progetto, cofinanziato dell?unione Europea sarà l'occasione per portare questa collaborazione su un livello ancora più alto arrivando ad aiutare molte persone che si trovano senza acqua potabile.

GM garantisce che uno dei loro geologi andrà in Camerun per effettuare le prospezioni necessarie ad individuare le zone ottimali dove effettuare i pozzi e per seguire i lavori di trivellazione. Gli stessi GM poi, tramite un contatto con una multinazionale di Cesena, la SOILMEC TREVI di proprietà della famiglia Trevigiani che regalerebbe una trivella usata del valore di circa 200.000€, si impegnerebbero all'invio di detta trivella in Camerun.
Si tratta di un escavatore con un braccio, un cingolato che andrà caricato su un camion con rampe, dal peso di circa 150 quintali. Alla trivella andrà associato un compressore del valore di 30/50.000€.
L’idea è quella di inviare (a spese di GM e IfP) tale attrezzatura in Camerun alla ditta della CAFOR (partner consolidato di IfP), che potrebbe quindi occuparsi di trivellazioni, caroselli, acquedotti, diventare quindi un’impresa idraulica a 360°.

mercoledì 7 novembre 2007

Viaggio in Nepal


La scorsa estate Chiara Ferronato, una delle due ragazze che si accinge ad iniziare il Servizio Civile ad Incontro fra i Popoli, è stata a fare uno stage in Nepal e ci ha resi partecipi della sua esperienza con questo bel articolo.


"Seduta su un pezzo di legno che fa da panchina, inumidita dall’umidità del monsone che da ore si scarica sulla valle tra Milanchock e Salija, mi capitava di pensare al tetto del mondo.
Ero a Salija, un agglomerato di case che sembrano vecchie, 500 famiglie circa, a Nord Ovest di Pokhara, Nepal. I ricchi hanno il tetto di mattoni, i poveri di legno e paglia.
Altitudine da 1900 fino a 3000 metri sul livello del mare, praticamente un villaggetto schiantato in verticale sulle colline dell’Himalaya; clima diversificato a dir poco; temperatura diversificata a dir poco.
L’unica cosa costante in questo posto dimenticato anche dai guerriglieri maoisti durante la guerra popolare, è il cibo.
Riso e patate a colazione, riso e patate a cena. Tutto ciò che ci sta in mezzo sono patate e cilly.
E Ciai, il thè col latte che è meglio ancora non bere.
Qui la gente segue un ritmo strano e per tanti versi inconcepibile.
Sul tetto del mondo il tempo è un'altra cosa. È un tetto scoperto e umido, che a tratti lascia vedere le stelle, ma ha un tempo e una logica che si mischia male con le fondamenta del mondo, dove tutto è frenetico, e tutti corrono per andare o fare cosa non si sa.
Qui nessuno corre, tutti camminano… incessantemente, e aspettano.
Ognuno è autosufficiente. Indipendente e autonomo. Basta un piccolo appezzamento di terra, un frammento di ettaro e una baracca di mattoni o di fango e lamiera per definirsi “essere umano”, membro di una Comunità.
È una società quasi perfetta. I ruoli tra uomo e donna sono quasi equamente divisi, e infondo è comprensibile, poiché tutto è in funzione della sopravvivenza, e il bisogno di aggregarsi e darsi una costituzione si traduce in un sistema egualitario e solidale come non si trova in alcun angolo del pavimento del mondo.
All’interno di una struttura amministrativa ingiustamente complicata, in queste valli la gente ha deciso di mettere insieme le proprie forze per conservare e sfruttare al meglio le risorse che ha intorno. E cosi nascono i CFUG, Community Forest User Groups.
Usano energia solare, portata dai giapponesi, per trovare il bagno di notte, e si riuniscono una volta al mese per pianificare le attività della Comunità. Vivono sul tetto del mondo, ma quella che chiamiamo civiltà (se per civiltà intendiamo la struttura regolata che ci contiene) esiste anche qui, e anzi: direi che quasi quasi funziona meglio che da noi. Ogni rappresentante di villaggio, uomo o donna, è responsabile della propria gente e della propria vita e cosi da voce ai bisogni e alle pretese dei suoi vicini. E in nome di tutto ciò le regole stabilite sono rispettate. Questa è democrazia partecipativa.
Certo non tutto è perfetto e roseo. Anche a Salija c’è una piccola forma di corruzione, e una stratificazione sociale che vela gli occhi della gente come i nostri leghisti pregiudicano certi gli immigrati, ma tutto sommato le cose funzionano, e c’è spazio anche per la solidarietà.
Ma a parte questo, voglio parlare delle donne.
Le donne di un Paese induista e mezzo buddista, le donne che un giorno sono uscite dai feudi e hanno abbracciato il fucile per prendersi la loro dignità.
A Salija gli unici fucili sono quelli dei Gurung, mercenari dell’esercito indiano e inglese in pensione, ma ripeto: a Salija siamo sul tetto del mondo, e tutto sembra seguire un ritmo diverso, e una logica tutta sua.
Ci sono stati in passato, dei corsi di formazione rivolti a giovani donne e oggi queste hanno diffuso il loro sapere ad altre giovani donne e lanciato una bella attività imprenditoriale.
Per la verità si tratta di una casa presa in affitto, di un paio di telai di quelli che si usavano qui forse prima della 2guerra, e qualche macchina da cucire, ma ciò che ci sta dietro, messo in questo contesto, appare straordinario.
Queste signore, ragazze, per lo più non sposate, hanno trovato spazio nella loro giornata sui campi, per un attività alternativa e redditizia che le rende uniche.
Per 4 mesi l’ anno raccolgono Allo, una pianta dalle foglie larghe e spinose, apparentemente insignificante, ma potenzialmente sorprendente.
Arrivano cariche come muli vicino alla casa e cominciano ad essiccare le foglie.
Bollono, seccano, impastano.. finché ne ricavano una matassa lanosa che lavorano in una specie di mulino per fare un fino. Filo di Allo, simile a juta, ma meno corposo… simile al cotone.. ma più resistente.
Il resto poi è tutto lavoro di tessitura. Per giorni anche, fino ad arrotolare metri e metri di tessuto.
Diventerà una borsa, una camicia, forse un centrotavola o un paio di pantaloni.
Ma la catena qui sembra fermarsi. Non c’è ancora una strada che collega Salija al resto del mondo, solo un sentiero a scalini che sembra interminabile; e non c’è abbastanza domanda, (o forse un offerta pubblicizzata?).
La produzione non è industriale, ma la soddisfazione di queste donne, braccia strappate all’agricoltura e al volere del marito, é grande. La loro ambizione? Quella di uscire dall’isolamento che regna sul tetto del mondo.
Che sia un punto di inizio? Fra 2 anni probabilmente ci sarà una strada e allora le possibilità di crescere saranno maggiori se ben sfruttate.
Se qualcuno dall’esterno studiasse a fondo questa valle probabilmente si accorgerebbe di quanto densa di materia prima è, e come troppo spesso accade, il bombardamento imprenditoriale avrebbe il sopravvento sull’equilibrio sociale del villaggio.
Se sapranno muoversi bene, se la foresta resterà ben gestita, se la Coca Cola non scoprirà la potenzialità di questa foresta, forse questo strano tempo darà un’alternativa migliore a queste donne conservando il loro sogno e non trasformando la loro ambizione in perversa sete di possesso. Dico la Coca Cola, che per ora solo vende bottigliette a Salija, ma potrebbe stabilire una piantagione di Wintergreen (un’altra pianta il cui distillato è uno degli ingredienti della Coca Cola). Se sapranno resistere a tutto ciò che potrebbe rovinare una strada verso il pavimento, alla polvere che salirà a sconvolgere il tempo di questo villaggio, forse anche loro avranno il riposo che meritano".

Chiara Ferronato

martedì 6 novembre 2007

REGALA UN SOSTEGNO A DISTANZA




Un compleanno, un battesimo, un matrimonio: qualsiasi ricorrenza può essere l’occasione per un regalo davvero “prezioso”.

“Condividere è vivere”. E’ questo lo slogan dell’iniziativa lanciata da Incontro fra i Popoli, che propone una valida alternativa ai classici regali: donare un sostegno a distanza per realizzare piccoli progetti in paesi del Sud del Mondo o per sostenere le spese scolastiche di un bimbo.
Molte coppie, in vista del loro matrimonio, hanno completato la tradizionale “lista nozze” chiedendo agli invitati di partecipare alla raccolta fondi per un progetto a loro particolarmente caro. Caterina e Didiba, ad esempio, hanno regalato un pozzo agli abitanti del villaggio di Mayo Mbocki, nella regione dell’Estremo Nord Camerun.
Ma non si tratta solo di “nozze solidali”: ragazzi che si preparano a Cresime e Comunioni, famiglie che scelgono di battezzare i propri bambini, feste di laurea, anniversari, compleanni, Natale: sono tutte occasioni propizie per un scegliere un donare aperto, in grado di coinvolgere chi dona e chi riceve.
Alessandro, dieci anni, si preparava a ricevere la sua Prima Comunione, quando ha deciso di aiutare la sua coetanea dello Sri Lanka affetta da un tumore, inviandole il denaro necessario alle cure mediche. I due ragazzi hanno anche avuto uno scambio epistolare raccontandosi i loro mondi e le loro giornate, in un ricco scambio culturale.
Mamma Federica e Papà Claudio non avevano bisogno di regali per il loro secondogenito Andrea e hanno chiesto agli amici invitati alla festa del battesimo di evitare l’acquisto di giochi e vestitini, per regalare ai bambini del Ciad una motopompa che ha rimesso in funzione l’impianto di irrigazione per l’agricoltura locale.
Come fare un regalo del genere? E’ molto semplice. Sul nostro sito internet http://www.incontrofraipopoli.it/ ci sono tutte le informazioni necessarie, e la nostra segreteria accompagna la scelta dei tanti progetti che ci vengono presentati dai partner del Sud: nuove aule per la scuola, un aiuto per contribuire allo stipendio dell’insegnante, pozzi per accedere all’acqua potabile, sostegno di un bambino, ….
La cifra da versare è a descrizione del sostenitore. Si può contribuire con 200, 50 o anche con soli 10 euro, sapendo che poi altre persone con la stessa sensibilità parteciperanno per arrivare alla cifra necessaria a far partire il progetto, che varia dai 100 ai 15.000 euro.
La novità dell’iniziativa consiste nella possibilità di regalare questo gesto a un amico qui in Italia, o approfittare di occasioni importanti quali compleanni o Natale per regalare un’alternativa utile e solidale. E’ sufficiente specificare nel bollettino postale che si tratta di un regalo per un amico, in modo che entrambe le persone coinvolte possano ricevere la scheda del progetto, l’abbonamento gratuito alla nostra rivista e le lettere dell’associazione locale promotrice. Un regalo concreto per le popolazioni che vivono in situazioni difficili, e un bel ponte che si crea tra sostenitore e beneficiario. E anche la possibilità, per chi fa il versamento, di detrarre dalle tasse la sua offerta secondo la legge vigente.


Per ulteriori informazioni contattare la sede di Incontro Fra i Popoli (049.597.53.38), o Chiara Cavagna (349.77.84.226; chiara@incontrofraipopoli.it ).