mercoledì 3 giugno 2009

SRI LANKA

SRI LANKA

8 maggio 2009

Gentile Prof.Leopoldo Rebellato,
pur apprezzando l'attività che Lei svolge, ritengo che sia ingiusto schierarsi politicamente quando si vuole fare del bene; mi riferisco all'appello sul Sri Lanka, paese a cui sono molto legato.
In allegato ho scritto una lettera. Alessandro Manni

Gentile
Prof. Leopoldo Rebellato

Prima di proporre un appello e farlo pervenire alle più alte cariche istituzionali è opportuno informare gli eventuali firmatari, facendo un’analisi storica più seria e veritiera e facendo molta attenzione a non farsi condizionare politicamente e soprattutto imparando ad ascoltare tutti.
Comunque affermare che nel parlamento del Governo del Sri Lanka non ci sono parlamentari di etnia Tamil è falso, poi con praticamente non capisco che cosa intende; ad agosto 2007 fu ucciso in un attentato un parlamentare di etnia Tamil dalle Tigri. Forse con il praticamente viene inteso che il parlamentare che non appoggia la causa separatista non va bene.
Ritengo ingiusto giustificare il terrorismo, la militanza obbligatoria di uomini, bambini, bambine prostitute al servizio dell’esercito delle Tigri, estorsione di denaro ai Tamil in ogni parte del mondo, con il semplice termine: esasperazione.
I diritti già da molti anni sono stati acquisiti: lingua Tamil ufficiale, posti all’Università senza discriminazione, libera circolazione e libertà di culto con i relativi luoghi.
I processi di pace e i mediatori sono saltati a suon di bombe kamikaze e se sono stati mollati da tutti i motivi sono tanti e documentabili.
Il terrorismo non si è mai fermato, perché alle loro spalle c’è un movimento separatista con i quadri residenti in Svizzera, Australia, Inghilterra, Canada, Italia che finanziano la guerra e il proselitismo, ma i loro figli vanno nelle migliori scuole e contestualmente mandano i figli di chi è rimasto in Sri Lanka a combattere e morire per i loro sporchi interessi economici.
Non mi fraintenda professore, non mi schiero dalla parte del Governo del Sri Lanka, il gioco sporco lo hanno fatto anche loro e vorrei anch’io che finissero i massacri e che gli ultimi militanti delle Tigri si arrendessero e uscissero dalle case dei civili dove si fanno scudo, perché si illudono di lottare per dei diritti ma in realtà sono usati per perseguire sporchi interessi. Se Lei cerca la verità, la pace e la giustizia, inizi a non schierarsi perché questo è il primo passo e si ricordi che il male si può combattere con il bene.

Alessandro Manni

3 giugno 2009

Gentile signor Alessandro, eccomi tornato dal Camerun e le rispondo.
Lei mi dice che è ingiusto schierarsi politicamente quando si vuole far del bene. Perché questo? E' concesso di schierarsi politicamente solo a chi vuole fare del male o a chi vuole restare amorfo?Nessuna nostra azione sociale, per quanto piccola, può essere classificata al di fuori della "politica". E' il nostro stesso essere parte di una società, che ci fa essere persone politiche. E ogni azione o parola è una scelta, uno schierarsi. Anche solo l'acquisto di una banana, è azione politica, quindi una scelta che ha ripercussioni sull'intera collettività, orientandola verso un miglioramento o verso un peggioramento. Ed è l'onestà di fondo che dà valore etico a qualsiasi nostra scelta, per cui dobbiamo rispettarci se ci differenziamo. Il consiglio comunale del mio paese in occasione della guerra in Iraq dichiarò di restare neutrale, di non schierarsi nè per la pace, nè per la guerra. A suo avviso effettivamente, come espressione del popolo della mia città, il mio consiglio comunale non si schierò, oppure si schierò dalla parte di può che stava avvenendo, cioè della guerra, dando così un chiaro messaggio ai cittadini: "non pensateci, non è affare nostro".
Incontro fra i Popoli opera in varie zone ancora in conflitto in giro per il mondo e non è presente come mero samaritano che cura le piaghe inferte da altri, ma come sollecitatore di analisi critiche e promotore di azioni risolutive, che vanno anche a toccare la politica locale e quella del nostro paese, inclusa l'opinione pubblica del nostro territorio, perché nulla è isolato e tutto ci coinvolge. Di tutto siamo corresponsabili, seppure a volte non colpevoli. Diventiamo colpevoli quando ci disinteressiamo, appunto perché il disinteresse è una decisa scelta di schieramento politico.
In ogni luogo dove noi operiamo, siamo attenti non solo a quanto si vede, ma anche e soprattutto a quanto non è concesso di vedere. Per questo, prima di con prese di posizione, ci informiamo adeguatamente, sia attraverso le agenzie ordinarie, in particolare MISNA e i comunicati dell'UNCHR, sia grazie a persone di nostra fiducia, a volte nostri soci, che risiedono nel territorio in questione.
Non mi sembra di essere stato tenero nei confronti delle Tigri, quanto piuttosto di aver posto l'accento sulla popolazione, appoggiandomi più che sui dati statistici, sulla mia personale esperienza , che in Sri Lanka mi ha portato ad avere contatti ed incontri con la popolazione più semplice, ma anche con alte cariche istituzionali delle due parti, quindi sia a Colombo che a Kilinochchi
Non scendo in altri dettagli. mi piace però sottolineare che anche in Italia l'Università è aperta a tutti, ma chi è povero o figlio di immigrato, vi accede con difficoltà. Anche in Italia ci sono dei neri in parlamento, ma non per questo si può dire che in Italia i neri abbiano pari diritti degli autoctoni. Tornando allo Sri Lanka, forse è pur vero che sono disinformato in parte, come pure anche lei. Il governo dello Sri Lanka ha tenuto tutti all'oscuro di quello che faceva al Nord, cacciando via la delegazione norvegese ed impedendo l'accesso ai giornali. Non mi dice che nel frattempo stanava le famose Tigri e contemporaneamente distribuiva viveri alla popolazione. Veda le foto annesse, arrivate a noi grazie a qualche computer collegato a internet e funzionante con l'ultimo litro di gasolio di un generatore pirata. Chiudo invitandola a collaborare con noi nella difesa dei più poveri, dei più deboli, dei più emarginati ed esclusi. Questo è lo scopo e la missione della nostra associazione, che ci porta a volte ad alzare la voce quando le violenze sono impossibili da sopportare.
Un saluto.
Leopoldo Rebellato

3 giugno 2009

Gentile Prof.Rebellato,
essere neutri politicamente non vuole dire schierarsi; la devo contraddire. Personalmente sono un Testimone di Geova, mi sottometto alle leggi dei Governi ma non li riconosco perché sono consapevole che nessuna organizzazione umana non è in grado di portare pace e giustizia.
Per quanto riguarda il Sri Lanka, non voglio entrare nel merito della discussione a favore di qualcuno, perché le ripeto che sono neutro nelle controversie.
Comunque i norvegesi non sono stati cacciati ma se ne sono andati. Poi un governo non interviene per amore di pace e giustizia ma prettamente per interessi economici e i norvegesi non sono mai stati superpartes.
Il Sri Lanka lo conosco bene perché ho più parenti singalesi che italiani e ho tanto materiale fotografico anch'io dimostrativo.

Alessandro

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