mercoledì 16 giugno 2010

ritorno dal Camerun


Buongiorno a tutti!
Ora non ho più nessuno a cui posso dire le poche parole che conosco in
fulfuldé!E questa è già una piccola nostalgia. Ho lasciato il giorno 8 giugno
la città di Maroua, all'Estremo Nord del Cameroun, per arrivare a Douala e
restarci per tre giorni prima di salire sull'aereo che mi avrebbe riportata a
casa.
Tre mesi volano, scorrono velocissimi: si fa in tempo ad entrare a poco a poco
nella realtà del luogo, a conoscere l'ambiente e le persone che lo abitano, a
capire come svolgere il lavoro, capire un pò di più la lingua...Ma questa
scoperta che non può avere la pretesa di considerarsi completa. E proprio
quando ti rendi conto che vorresti capire meglio questo e quello ti vedi
costretta a partire. Lasciare i colleghi, gli amici nuovi, appena incontrati, i
bambini del quartiere che già cominciavano a chiamarmi per nome.

Partire e tornare con la consapevolezza che prima di tutto questa esperienza,
anche se breve, è servita a portare un cambiamento dentro di me. Quando si
parte, giovani e senza esperienza a volte emergono fin troppo i facili
idealismi e la voglia di buttarsi completamente nella realtà del luogo; quando
si torna si cerca di analizzare con maggiore concretezza i problemi incontrati,
le difficoltà e anche i momenti belli. questo è già un grande passaggio, no?

Credo comunque che ogni esperienza sia diversa, vissuta con una sensibilità,
uno spirito di adattamento che varia a seconda della personalità di ognuno. Per
me il più bel complimento è stato, quando dopo appena un mese a Maroua un
signore mi ha chiesto da quanti anni fossi in Cameroun. O quando si stupivano
che non avessi problemi con il cibo (ringrazio il mio stomaco), con la lingua,
nelle relazioni umane.

Sono tornata venerdì 11 giugno, bianchissima e senza aver perso nemmeno mezzo
chilo. So che il cambiamento non è nel mio aspetto, ma è dentro di me e si
vedrà solo con il tempo.
Nadia

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